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A1 M – La migliore Carpisa Yamamay Acquachiara della stagione vince il derby col Posillipo

acquachiara

ACQUACHIARA-POSILLIPO 6-3 (1-0; 3-2; 1-1; 1-0)

Carpisa Yamamay Acquachiara: Lamoglia, Perez, Rossi 1, Korolija 1, Scotti Galletta 1, Lanzoni, Marziali, Ferrone, Gitto M., Luongo S. 1, Valentino 2, Luongo M., Cicatiello. All. De Crescenzo P.

Robertozeno Posillipo: Caruso, Cuccovillo, Marinic-Kragic, Foglio 1, Klikovac, Briganti, Renzuto Iodice, Gallo 1 rig., Buslje 1, Saviano, Dolce, Saccoia, Negri. All. Occhiello.

Arbitri: Brasiliano e Riccitelli
Superiorità numeriche: Acquachiara 1/7, Posillipo 2/7 + 1/1 rig.
Note: espulsi nel terzo tempo Luongo S. (A) e De Crescenzo (all. A) per proteste; uscito per tre falli Lanzoni (A) e Marinic-Kragic (P) nel quarto tempo. Spett. circa 700.

 

COMUNICATO STAMPA CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA

NAPOLI – Non tutti i mali vengono per nuocere. De Crescenzo perde Volarevic, un risentimento all'adduttore del portiere biancazzurro manda Lamoglia tra i pali e il n. 13 rossoverde diventa l'uomo-derby.

Para tutto l'estremo difensore biancazzurro, ben protetto nelle retrovie dai suoi compagni di squadra, che giocano con una aggressività straordinaria. Non si contano, oltre alle parate del portiere, anche le respinte dei difensori della Carpisa Yamamay sulle conclusioni di un Robertozeno Posillipo prima molto impreciso e poi, con il passare dei minuti, molto deludente anche sul piano del carattere. Davvero incolore la prestazione di Gallo e compagni, responsabili anche di grandi disattenzioni difensive, delle quali l'Acquachiara ha approfittato molto bene disputando la migliore prestazione stagionale.

Cronaca. Primo tempo avaro di gol e di emozioni. La prima ed unica superiorità numerica arriva a tre minuti dal termine della frazione: il Posillipo non la sfrutta. La squadra di Occhiello più volte riesce a partire in controfuga, ma non riesce a finalizzare, soprattutto "per colpa" di Lamoglia, che neutralizza ogni tentativo rossoverde. Va a segno, invece, l'Acquachiara proprio su un repentino capovolgimento di fronte: Stefano Luongo, lanciato in 1 contro 0, non sbaglia. Con il minimo vantaggio biancazzurro si va al primo intervallo.

Seconda frazione decisamente più avvincente e divertente. Klikovac si batte bene al centro dell'attacco rossoverde, conquista una superiorità e poi serve a Buslje il pallone del pareggio (1-1). Anche Saviano, l'altro centro rossoverde, guadagna l'uomo in più ma Lamoglia dice no al primo vantaggio rossoverde. Sembra un momento favorevole al Posillipo e invece la partita si tinge di biancazzurro, completamente. Marziali, che si batte come un leone al centro, si gira tra due difensori rossoverdi e supera Negri. Poi Valentino recupero un pallone nelle retrovie e fa partire un contropiede che egli stesso finalizza dal lato cattivo. E non è finita qui: Scotti Galletta con grande tempismo pesca Rossi sulla sinistra e l'ex rossoverde con una palomba non dà scampo all'estremo difensore posillipino con la complicità della difesa rossoverde completamente addormentata. Acquachiara 4, Posillipo 1.

La squadra di Occhiello cerca di reagire, ma l'Acquachiara continua a giocare con grande efficacia ed aggressività in difesa. Gitto si sostituisce a Lamoglia con l'uomo in meno, la squadra rossoverde anche stavolta non passa. Prima della fine del tempo, tuttavia, il -2 posillipino arriva ugualmente grazie a Foglio, che trasforma egregiamente un'altra superiorità. Sul punteggio di 4-2 si va all'intervallo più lungo.

Quasi imbattibile finora dalla media distanza, Lamoglia si fa valere anche sui tiri a lunga gittata. Marinic-Kragic ci prova da otto metri, il portiere dell'Acquachiara risponde togliendo il pallone dall'incrocio dei pali. Uomo in più per la Carpisa Yamamay, che finora ha fatto registrare 0 su 3. Scotti Galletta, buona anche la sua gara, sceglie il momento più propizio per sbloccare la squadra in superiorità e batte Negri con un tiro da posizione 2. La squadra di De Crescenzo torna a +3 (5-2).

Il Posillipo, molto impreciso fino a questo momento nel tiro da fuori, si affida a Klikovac per cercare di recuperare. Il pallone di Saccoia è delizioso, il centro montenegrino si gira molto bene davanti a Lamoglia e conquista il penalty. "Vuoi vedere che para pure questo", dicono i tifosi biancazzurri in tribuna, e infatti il portiere biancazzurro ci arriva sul pallone scagliato da Gallo, ma il tiro entra ugualmente. Acquachiara 5, Posillipo 3.

Finale incandescente di terzo tempo. Stefano Luongo prende il rosso per proteste, De Crescenzo non ci sta, è certo dell'innocenza del proprio giocatore e protesta a sua volta. Espulsione anche per lui. Suona la sirena con la Carpisa Yamamay avanti di due lunghezze.

A sfogare la rabbia biancazzurra e l'ottimo Valentino. All'inizio del quarto tempo scaraventa un'autentica sassata con l'uomo in più alle spalle di Negri, è il nuovo +3 biancazzurro (6-3). La squadra di De Crescenzo potrebbe allungare ulteriormente ma spreca due superiorità. Arriva a 3' dal termine l'uomo in più della speranza posillipina, ma Lamoglia – ancora lui – dice no a Saccoia e regala il primato cittadino alla sua squadra in attesa dell'esito di Roma Vis Nova-Canottieri Napoli.

Soddisfatto, molto soddisfatto De Crescenzo alla fine del derby: "Grande prova di carattere dei miei ragazzi, che hanno risposto in maniera davvero egregia alla situazione di emergenza che si era creata. Perchè, oltre all'indisponibilità di Volarevic, abbiamo dovuto fare i conti anche con le non perfette condizioni fisiche di Stefano Luongo, reduce da un forte attacco influenzale. I ragazzi hanno fatto quadrato attorno a Lamoglia, che ha parato benissimo, e ne uscita fuori una grande prestazione difensiva. Ma anche in attacco le cose sono andate egregiamente: la squadra ha sfruttato bene il contropiede ed è stata cinica al momento giusto. La mia espulsione? Parliamo innanzitutto di quella di Stefano Luongo: mi sono arrabbiato molto perchè il rosso al nostro giocatore era opinabile e nella foga involontariamente ho fatto cadere l'apparecchiatura del "30". Gli arbitri evidentemente hanno pensato che fosse un gesto di reazione e mi hanno espulso".

 

Mario Corcione

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